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La steatosi epatica, comunemente detta fegato grasso, è una patologia molto diffusa nei paesi occidentali. Tuttavia, circa nel 30-40% dei casi, può essere associata allo sviluppo anche di patologie gravi. Ma si può guarire da questa patologia? E come? Ne parla il dottor Francesco Auriemma, gastroenterologo e specialista in patologie a carico del fegato e dell’apparato bilio-pancreatico, di Humanitas Mater Domini in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.
Cos’è il fegato grasso?
Il fegato grasso è un eccessivo accumulo di lipidi (grassi) all’interno delle cellule epatiche. Di norma, la quantità di lipidi presente nel fegato raggiunge circa il 5-10% del suo peso; quando questa percentuale aumenta, parliamo di fegato grasso.
La steatosi epatica è quasi sempre asintomatica, al punto da venire scoperta spesso per caso, eseguendo una semplice ecografia dell’addome completo; in alternativa attraverso esami del sangue di routine che indicano alti valori di gamma-GT e transaminasi.
Le transaminasi alte, in ogni caso, non sono automaticamente segno di steatosi: per questo, rivolgersi allo specialista è fondamentale per approfondire lo stato di salute del fegato. Sarà lui a richiedere, se lo riterrà necessario, l’esecuzione di altri esami, come l’ecografia dell’addome, o indagini radiologiche di secondo livello, come la risonanza magnetica.
La steatosi epatica per circa nel 30-40% dei casi può essere associata allo sviluppo anche di patologie gravi
Quali sono le cause del fegato grasso?
Il fegato grasso compare principalmente a causa di una dieta squilibrata e troppo ricca di grassi, abuso di alcol. A questo, spesso si accompagna uno stile di vita sedentario, obesità o sovrappeso.
Il fegato grasso può anche dipendere o associarsi ad altre patologie, come:
- diabete di tipo II o insulino-resistenza
- ipertensione arteriosa
- alto livello di colesterolo e di lipidi nel sangue
- abuso di alcolici
- carenza di vitamina B12 e di carnitina.
A volte, però, il fegato grasso può anche dipendere da squilibri ormonali o da malnutrizione, magari provocata da digiuni troppo prolungati.
Il fegato grasso non va sottovalutato: infatti, può causare la NASH, ovvero la steatoepatite non alcolica. Questa malattia causa un’infiammazione e un “indurimento” del fegato che può portare a fibrosi, cirrosi epatica ed epatocarcinoma.
Come si cura il fegato grasso?
Non esistono farmaci specifici per la cura del fegato grasso. Il miglior modo di prevenirlo e curarlo è correggere il proprio stile di vita, che deve essere sano ed equilibrato, e che preveda un’alimentazione bilanciata, regolare attività fisica e un controllo del peso corporeo.
Nella dieta bisogna privilegiare frutta, verdura e cereali, evitare gli alcolici e le bevande e gli alimenti che contengono un elevato contenuto di fruttosio e glucosio. I cibi grassi, in particolare quelli di origine animale, come la carne rossa e i salumi, vanno ridotti, così come i grassi di origine vegetale, dall’olio di semi, alla margarina, all’olio d’oliva.
È importante ridurre anche il consumo di latticini e di burro, e limitare il più possibile gli zuccheri e gli alimenti che contengono fruttosio, a partire dalle merendine, le bevande e i succhi di frutta confezionati. Sì invece a verdure crude e cotte, cereali integrali, frutta, pesce e legumi.
Per quanto riguarda l’attività fisica, ricordiamo che permette di diminuire la quantità di grassi presenti nel fegato. A tal scopo, vanno privilegiati gli sport aerobici, come la marcia e il ciclismo, ma anche il camminare a passo svelto per almeno un’ora al giorno, con regolarità.
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