ingredienti attivi
600 mg di estratto secco di erba di San Giovanni (3-7:1); Agente di estrazione: metanolo 80% (V/V)
ingredienti
acido stearico
Croscarmellosa sodica
ipromellosa
Ossido di ferro (III) idrato, nero
Saccarina sodica
cellulosa, microcristallina
silice, precipitata
Stearato di magnesio (vegetale)
acido ascorbico
vanillina
diossido di titanio
Effetti collaterali :
Come tutti i medicinali, il preparato può avere effetti collaterali.
L’elenco comprende tutti gli effetti collaterali noti derivanti dal trattamento con l’estratto secco di erba di San Giovanni, compresi quelli derivanti da dosi più elevate o dalla terapia a lungo termine.
L’assunzione di questo medicinale può causare reazioni simili a scottature solari in aree della pelle che sono state esposte a una forte luce solare, soprattutto nelle persone con la pelle chiara, a causa dell’ipersensibilità della pelle (fotosensibilizzazione).
Possono verificarsi anche disturbi gastrointestinali, reazioni allergiche (ad es. arrossamento della pelle, gonfiore, prurito), stanchezza o irrequietezza. La frequenza con cui si verificano gli effetti collaterali non è nota.
Se nota uno qualsiasi degli effetti collaterali sopra menzionati, informi il medico in modo che possa decidere la gravità e le eventuali misure necessarie.
Se si manifestano effetti collaterali, si rivolga al medico o al farmacista. Ciò vale anche per gli effetti collaterali non specificati.
Interazioni :
Interazioni con altri medicinali
Il medicinale non deve essere utilizzato insieme a principi attivi delle seguenti classi di farmaci la cui degradazione ed eliminazione coinvolge determinati enzimi epatici (citocromo P450-3A4, CYP2C9, CYP2C19) o un determinato sistema di trasporto del farmaco (glicoproteina P):
farmaci nel trattamento anti-HIV (“AIDS”), ad esempio indinavir e nevirapina;
inibitori della proteasi per il trattamento dell’infezione da epatite C, ad esempio telaprevir;
immunosoppressori, ad esempio ciclosporina e tacrolimus;
farmaci anti-crescita cellulare nel trattamento del cancro, come l’irinotecan; imatinib e sostanze correlate (inibitori della proteina chinasi); alcaloidi della vinca; tassani; etoposide; ciclofosfamide;
anticoagulanti di tipo cumarinico come warfarin;
Medicinali usati per trattare la depressione (antidepressivi). L’efficacia di altri medicinali può essere ridotta se il preparato viene assunto contemporaneamente. In caso di utilizzo contemporaneo è opportuno effettuare controlli periodici della terapia medica. Questi medicinali includono, ad esempio:
digossina,
fexofenadina,
benzodiazepine e sostanze correlate,
metadone,
simvastatina,
finasteride.
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, compresi quelli senza prescrizione medica.
L’aumentata attività degli enzimi epatici che degradano i farmaci si normalizza entro una settimana dalla sospensione del farmaco.
L’effetto farmacologico di alcuni principi attivi utilizzati per il trattamento dell’emicrania (triptani) può essere aumentato se vengono assunti contemporaneamente alcuni principi attivi utilizzati per il trattamento della depressione (nefazodone, paroxetina, sertralina), buspirone o alcuni principi attivi utilizzati per il trattamento dell’emicrania (triptani). tempo. In singoli casi possono verificarsi più frequentemente effetti indesiderati come nausea, vomito, ansia, irrequietezza e confusione (sindrome serotoninergica).
Può verificarsi sanguinamento tra i cicli mestruali e l’efficacia del contraccettivo può essere ridotta nelle donne che usano contraccettivi ormonali e assumono questo medicinale contemporaneamente.
Il trattamento simultaneo con altri medicinali che aumentano la fotosensibilità della pelle può aumentare gli effetti indesiderati sulla pelle.
Prima degli interventi programmati è opportuno chiarire se possono esserci interazioni tra gli anestetici e quelli di questo farmaco. Se necessario, il farmaco deve essere sospeso
Gravidanza e allattamento :
gravidanza
Il preparato non deve essere assunto durante la gravidanza a causa di esami insufficienti. Gli esperimenti sugli animali mostrano risultati ambigui. Il rischio potenziale per gli umani è sconosciuto. Le donne in età fertile devono usare un metodo contraccettivo efficace durante e per almeno due settimane dopo il trattamento (le donne che usano contraccettivi ormonali devono adottare precauzioni aggiuntive.
allattamento
Non ci sono informazioni sufficienti sull’escrezione dei componenti del principio attivo o dei loro metaboliti nel latte umano. Le donne che allattano non dovrebbero assumere il farmaco perché non ci sono studi sufficienti.